L’allestimento della mostra ha occupato due differenti spazi: il Galpão di circa 720 mq che ospitava le nove sale con installazioni artistiche e il Grande Atelier di 325 mq dedicato ad uno spazio educativo e interattivo per attività ludico- didattiche. La matrice compositiva dell’allestimento del Galpão è stata orientata da una struttura molecolare organica; le differenti ”stazioni” sono diventate sale declinate in relazione alle esigenze degli artisti chiamati ad interpretarle. Si è formato così uno spazio che alternava elementi chiusi – di differenti altezze e dimensioni – ad un percorso ribassato. L’intento era quello di accompagnare i visitatori in un vero e proprio “racconto spaziale”. Senza soluzione di continuità l’osservatore si trovava a viaggiare tra una stazione e l’altra accompagnato da un andamento sinuoso, guidato da parole, voci e colori che rievocavano la storia di Pinocchio. Un andare quindi legato all’esperienza fisica che permetteva di ritrovare una favo- la antica, di scoprire un mondo – quello dell’arte contemporanea – incline alle dinamiche della fantasia e della meraviglia. Gli ingressi e le uscite erano dislocati in modo da indirizzare la visita degli spettatori, un percorso organico che alludeva ad una sorta di liquido amniotico di ancestrale memoria. Il risultato spaziale della mostra è stato una itinerario in cui lo spettatore abbandonava i riferimenti spazio-temporali consueti per lasciarsi andare nel mondo fantastico e incantato che Collodi ci ha trasmesso.
Il Grande Atelier è invece un grande laboratorio didattico interattivo dove, dopo aver esperito la storia di Pinocchio attraverso l’interpretazione che gli artisti ne hanno dato nelle loro opere, i bambini [e non solo] possono costruire il proprio burattino, i propri personaggi, la propria storia... Artisti esposti: Studio CTRLZAK, Zaven Paré, Studio Magenta, Luciana Magno, GRL-Brasil, Vera Uberti, Martí Guixé e Studio Azzurro |
The exhibition occupied two different spaces: the Galpão of about 720 sqm that housed nine rooms with art installations and the Grand Atelier of 325 sqm dedicated to educational and interactive activities.
The compositive matrix of the Galpão was head by an organic molecular structure; the different “stations” have become customized rooms for the artists called to interpret them. Has been realized a space where closed organic elements - of different heights and sizes - diplace around a lowered path. The aim was to hang around with visitors on a real narrative space. A stroll associated to a physical experience that allowed guests to rediscover an ancient tale, to find out a world - that of contemporary art - facing the dynamics of imagination and wonder. |